K2. LA MONTAGNA PI¨ PERICOLOSA DELLA TERRA
Autore:
Viesturs Ed
Editore:
ISBN: 9788828212836
Numero di tomi: 1
Numero di pagine: 416
Anno di pubblicazione:
2023
Prezzo: €
20,00
½All'alba del 1░ agosto del 2008, una trentina di scalatori appartenenti a dieci spedizioni diverse lasci‗ i campi alti sulla cresta degli Abruzzi del K2. Dopo settimane di attesa forzata per il brutto tempo, nel primo giorno limpido e senza vento gli alpinisti erano pronti a tentare l'ascesa alla vetta. Nelle trentasei ore successive, undici di quelle persone avrebbero trovato la morte lass¨, sulla cresta degli Abruzzi. Quel disastro si sarebbe trasformato nella pi¨ grave tragedia provocata da un singolo evento nella storia del K2, la seconda per importanza nel lungo elenco di spedizioni sulle catene di Himalaya e Karakorum. E nessuno l'aveva prevista╗. Gli italiani conoscono molto bene la storia alpinistica del K2, grazie alle gesta di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, primi salitori nel 1954, e di Walter Bonatti, che a lungo lott‗ per il riconoscimento del proprio ruolo in quella spedizione. Trionfi e insuccessi costellano la relazione tra questa montagna durissima e gli uomini che ne sfidano la vetta: Þ qui che si misurano questioni fondamentali come la valutazione dei rischi, l'ambizione, la lealtÓ, lo spirito di sacrificio e il prezzo della gloria. Ed Viesturs, l'alpinista americano pi¨ noto, nonchÚ l'unico ad aver scalato tutti e quattordici gli Ottomila senza ossigeno, nel 1992 proprio sul K2 fu travolto da una valanga, uscendone incolume e salvando il suo compagno di cordata, Scott Fischer. Ripercorrere con la mente quell'episodio significa per lui riflettere sugli eterni dilemmi della montagna. ½K2 docet, avrebbe potuto essere il titolo di questo libro╗, scrive Viesturs: un resoconto delle sei stagioni pi¨ drammatiche nell'alpinismo sul K2 viste attraverso il suo personale sguardo su quello che succede, o che pu‗ succedere, ad alta quota, quando il fisico Þ allo stremo delle forze, la mente perde luciditÓ e l'imprevisto cambia le carte in tavola. Il suo racconto delinea un mantra incontestabile: in montagna, la vera vittoria Þ tornare a casa.